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Tra ordine sociale e vita quotidiana vi è un rapporto inscindibile. A partire da questo assunto, il libro muove dalla convinzione, espressa da Michel Maffesoli, che "l'ordine è il fantasma dell'uno", in altre parole, che l'ordine sociale è solo una condizione apparente, dietro cui si nasconde il disordine, la sua zona d'ombra. Entrando negli interstizi della vita quotidiana del corpo sociale, il lavoro qui presentato intende fissare e discutere alcuni "luoghi" concettuali e analitici che caratterizzano quelli che l'autrice definisce come i "gesti postmoderni" di Maffesoli: l'idea di socialità eterogenea e di ordine orgiastico-confusionale, il rapporto tra modernità e postmodernità come rapporto tra "tempo cristiano" e "tempo pagano", lo spazio "locale", l'alchimia di immaginario e fantastico, la teatralizzazione della vita, l'aspetto ludico dell'esistenza, l'etica dell'estetica, il passaggio dal "dover essere" al "voler vivere". La sociologia della vita quotidiana, secondo Maffesoli, indaga la parte sotterranea dell'esistenza umana, quella in cui il soggetto, travolto da una forza dionisiaca sconosciuta e nel legame affettivo con l'altro, "si prende gioco dell'ordine costituito". Rivalutando alcune forme dello "stare-insieme" (rave party, fabbriche del desiderio, controculture underground), per molto tempo considerate non degne di attenzione da parte della sociologia, Maffesoli propone una visione eccentrica della vita quotidiana.